Le stelle vicine, i dodici Big Bang di Massimo Gezzi
Ci sono gli umarells dei cantieri umani. Giovani, fólle solitarie disperse ai bordi di ferite orografiche al cui centro l’imago mortis del nostro tempo pulsa
Ci sono gli umarells dei cantieri umani. Giovani, fólle solitarie disperse ai bordi di ferite orografiche al cui centro l’imago mortis del nostro tempo pulsa
In occasione della diciannovesima edizione di Microeditoria di Chiari (25-28 giugno), in cui sarà presente anche Limina domenica 27 in un dialogo con Annalisa Cuzzocrea,
Leggere un libro è un cammino che può diffondersi in viaggio, un ruscello che può progredire in fiume, con o senza meta, aspirazione, sogno, con
«“E pensare” disse mia madre “che per tutto questo tempo quelle ossa sono state a Saguarita, proprio sotto i nostri piedi”.» Sabrina & Corina di Kali
Ricompare l’esistere in Letteratura – premuto alla carta come il chicle sul banco, schiaffato come polpo sullo scoglio – per tentativi di comprendonio, quasi sempre
Manaròt, in dialetto trentino, significa scure, ascia. È il nome di una nuova rivista letteraria di carta. Rivista di letteratura atesina (quindi scrittori e scrittrici
Nel Racconto dell’ancella, che a oltre trent’anni dalla pubblicazione ha fatto di Margaret Atwood un’autrice-diva, un’icona – malgrado lei con ammirevole sagacia abbia lasciato spesso
«Nascere è il primo esilio. Camminare sulla terra è un’eterna diaspora». Si apre con questa citazione della poetessa portoricana Cindy Jiménez-Vera il libro di Edwidge
«Gli inizi raccontano già tutto a saperli, e volerli, guardare», l’ha scritto Simona Vinci in Stanza 411. Quello di Giorgio Ghiotti oggi non è un
Mentre leggevo Lot di Bryan Washington – uscito a luglio per Racconti Edizioni (nella traduzione di Emanuele Giammarco) – il dibattito infuocato intorno al movimento