
Casa che eri. Giorgio Ghiotti e lo specchio delle promesse mancate
Si vive di fortune raccontate, cantava Ivano Fossati. O, più spesso, di fortune mancate. A patto che le si sappia raccontare, con l’esattezza senza pietà
Si vive di fortune raccontate, cantava Ivano Fossati. O, più spesso, di fortune mancate. A patto che le si sappia raccontare, con l’esattezza senza pietà
[…] intendo / dar forma a qualcosa che valga / il lusso dolente di un ricordo, un sottocasa / serale, magari, a dirsi negli occhi
Anche il mondo non è matematica, è poesia. Anche il mondo non è – può non essere, un dato oggettivo. Anche il mondo esiste –
«Gli inizi raccontano già tutto a saperli, e volerli, guardare», l’ha scritto Simona Vinci in Stanza 411. Quello di Giorgio Ghiotti oggi non è un
I libri di racconti promettono sempre piaceri singolari, perlopiù sconosciuti ai puristi del romanzo e a chi ha interiorizzato l’assurdo pregiudizio per cui si tratterebbe