
La tragedia dell’Europa. Un occidente prigioniero di Milan Kundera
Nell’anno in cui, dopo la fine presunta del Novecento, la guerra si è riaffacciata in Europa, traendo con sé il carosello di vecchi fantasmi, su
Nell’anno in cui, dopo la fine presunta del Novecento, la guerra si è riaffacciata in Europa, traendo con sé il carosello di vecchi fantasmi, su
«Non è il massimo dell’allegria questa storia» dice Serge. «Il massimo dell’allegria è andato. Ma possiamo ancora ridere», risponde Jean, il fratello. Non c’è niente
1. Critica della critica busiana «Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza», scriveva Busi nel
La zuppa di porri, l’odore della zuppa che invade le stanze. Persiane ermeticamente chiuse. Una casa surriscaldata. Aria che manca, puzza di chiuso. Insinuazioni continue,
Benzina, champagne, formaggini, calze di seta: è solo un parziale inventario della refurtiva che i personaggi dell’ultimo capolavoro di Irène Némirovsky si sgraffignano tra loro.
Chi era Bobi Bazlen? O meglio chi è Robert Bazlen detto Bobi? Già, perché la figura di Bazlen attraversa il tempo ben oltre la sua
A Maria Nicola,per i pinguini troppo soli. Roberto Bolaño pubblica I detective selvaggi (Adelphi) nel 1998, quando ha già diverse opere alle spalle ed è
Prologo Torino è una città misteriosa; misteriosa e indolente. Tale indolenza la si può avvertire dappertutto; nei caffè storici del centro, nelle piazze spesso deserte;
Il cinema è un credo, coi suoi luoghi di culto e l’orda di fedeli pronta a invaderli non appena il santo di turno torna sullo
Un luogo comune: i libri nel loro involucro di carta contengono universi. Ebbene alcuni libri sono più efficienti di altri in qualità di contenitori, ci