Senza virtuosismi, ma con la magia di un linguaggio acceso e scintillante, insieme all’ironia distribuita con spontanea empatia verso il tema affrontato, con il suo nuovo romanzo Il teatro dei sogni (La nave di Teseo) Andrea De Carlo vince l’ennesima scommessa.
La sua capacità di immortalare i tanti vizi e le scarse virtù della contemporaneità sono ormai un marchio di fabbrica: la globalizzazione dell’effimero, i tic sociali, le fobie da overdose di reality, i selfie che ufficializzano la nostra esistenza, l’accanito voyeurismo mediatico… C’è tutto questo, e molto altro, nel teatro dei sogni di De Carlo, che ci racconta l’odissea di un paradosso quasi fine a se stesso, attorno al quale si scatena la frenesia di un piccolo universo alla ricerca del colpo grosso.
In seguito al ritrovamento di un antico teatro italico sui terreni dell’affascinante marchese Guiscardo Guidarini, si muove l’italietta di provincia che ormai domina i palinsesti televisivi: l’inviata di “Tutto qui!”, la scatenata Veronica Del Muciaro, la conduttrice del programma Roberta Riscatto, entrambe alla ricerca del grande scoop, ma anche la politica locale, suddivisa tra innovazione e tradizione, campanilismi e dispute da osteria, in un teatrino – questo sì realistico – che mette a nudo le meschinità ma anche la presunzione di tanti “personaggetti” – per dirla alla Vincenzo De Luca – che occupano le piccole sedie del potere.
A chi apparterrà il teatro del marchese Guidarini? Agli abitanti di Cosmarate su cui sorge il manufatto o al capoluogo di provincia, Suverso, che pretende di acquisirne l’esclusiva?
Tra sceneggiate, agguati, dirette TV ricreate con una sadica, divertita – e divertente – precisione, bisticci tra sindaci e assessori, intervento in diretta del gran capo politico Mirko Noseletti – che ricorda in ogni dettaglio un leader ben conosciuto – De Carlo scatena fantasia e capacità analitiche per regalarci un romanzo vivace, effervescente e godibile, lasciando tutti a bocca aperta con la sorpresina finale, chiudendo il sipario su due eroi involontari – il marchese e la sue fedele amica Agnese – che lasciano le marionette fuori dal teatro, a chiedersi il perché di tanto rumore per nulla, anche se ben sappiamo che lo spettacolino becero ricomincerà appena avvistata la prossima preda.