Sulla vetrina del numero civico 235 di Corso Umberto I, a Macomer, in provincia di Nuoro, i profili delle case, riflessi, si fondono con i contorni dei libri che stanno dall’altra parte del vetro, tanto da sembrare una cosa sola. Ed è, forse, l’immagine che meglio rappresenta quanto la storica libreria Emmepi, di Luciana Uda e Stefania Mura, sia radicata nel territorio.
«Ad aprire la libreria è stato mio marito, Paolo Medda, nel 1977. – racconta Luciana – E quando poi è venuto a mancare, me ne sono occupata totalmente io, assieme a mio figlio Marco» e a Stefania entrata a far parte della famiglia di Emmepi, prima come collaboratrice e poi, credendo fortemente nel progetto, come socia dal 2016. Quella di Emmepi è una storia di famiglie, che la gestiscono e la vivono, e di resistenza, essendo un presidio e un riferimento culturale importante nella zona.
In quarantacinque anni di attività, Emmepi ha cambiato vesti e indirizzo – «nel ’96 l’ultimo trasloco» – seguendo e adattandosi al mutare del territorio: «La Macomer di oggi non è ovviamente la stessa di quando la libreria è stata aperta, ma rimane un punto nevralgico della zona, e questa centralità non è cambiata». E anche se non sempre sono stati momenti semplici per Luciana e Stefania, «la libreria ha resistito, forse per questa capacità di essere un’attività diversa dalle altre. Perché il libro è sì faticoso, da un certo punto di vista, ma resiste “alle mode” e genera connessioni».
Sono state proprio le relazioni con la comunità, infatti, che hanno tenuto salda la libreria: i e le clienti di Emmepi, attraverso la lettura, finiscono per farne attivamente parte, partecipando alle attività organizzate e sostenendo il progetto. La forza sta «nel clima familiare che abbiamo costruito. In paese la libreria diventa un luogo familiare, e anche chi ci arriva per caso, o è di passaggio, poi alla fine ci fa ritorno» e a rafforzarsi è la comunità tutta.
Il progetto e il lavoro di Luciana e Stefania non si esauriscono tra le mura della libreria. Nel 2021, dal loro desiderio autentico di tornare a incontrarsi, a creare connessioni in presenza, nelle attività culturali è nata l’idea del festival letterario Forse alla luna: «per le necessità dovute alla pandemia, gli eventi erano (e sono ancora) tutti pensati all’aperto, abbiamo così voluto coinvolgere anche comuni vicini, come Silanus e Borore, che hanno collaborato con noi».
Forse alla luna, così come tutti gli eventi organizzati da Luciana e Stefania, con il supporto di Marco, il figlio di Luciana, e il loro collaboratore Mauro, costituiscono una rete, una struttura che permette di portare avanti progetti culturali e lavorare nel territorio. «È fondamentale credere nel lavoro culturale, per vedere oltre e costruire altri futuri possibili».
I 5 CONSIGLI DI LETTURA DELLA LIBRERIA EMMEPI:
Homo caelestis, Tommaso Ghidini, Longanesi
La promessa dell’alba, Romain Gary, Neri Pozza
Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi, Adelphi
I detective selvaggi, Roberto Bolano, Adelphi
La figlia unica, Guadalupe Nettel, La nuova frontiera