Nel cuore della zona universitaria di Bologna, girando sotto i portici che costeggiano i palazzi universitari e delle vie del centro, si trova una libreria a vocazione mista, aperta sia all’editoria indipendente che a degustazioni di vini e altre specialità. La confraternita dell’uva nasce dall’unione di Antonio e Giorgio, uno laureato in Food & Wine Management alla Bologna Business School e l’altro in lettere, con alle spalle alcune esperienze in librerie in Italia e all’estero. Antonio è da sempre un grande appassionato di vini (al punto da aver ideato qualche anno fa anche una sua etichetta) mentre Giorgio sognava di lavorare circondato dai libri fin da bambino. Inizialmente voleva fare l’edicolante, poi ha corretto il tiro crescendo, optando per il mondo delle librerie. Antonio voleva aprire un wine bar che avesse anche dei connotati culturali, mentre Giorgio aveva alle spalle un’esperienza in un ambiente simile (Piolalibri a Bruxelles) e l’idea di una realtà “mista” gli era sempre frullata per la testa.
Uno degli aspetti più interessanti della Confraternita è il suo rapporto con la comunità di lettori e lettrici. La libreria si trova nel cuore della zona universitaria, il che forse giova all’anima giovane della libreria (e della clientela). La libreria fa molto nella vita di quartiere, lavorando e collaborando con le tante realtà della zona, da biblioteche a centri culturali, da teatri a università (una su tutte Le Serre dei Giardini Margherita, con cui hanno curato alcuni banchetti di libri durante l’estate). Per Giorgio, è importante integrarsi man mano col territorio circostante, isolarsi è inutile.
La confraternita dell’uva inoltre è stata una delle prime librerie a reagire durante la pandemia e a operarsi per prendere iniziativa. A fine febbraio 2020 vennero annullate tutte le attività culturali possibili, subito dopo la chiusura anticipata alle 18. La confraternita ha quindi deciso di portare le quattro mura della libreria a casa della gente, sia che fosse per un libro o una lettura consigliata che per una buona bottiglia di vino.
Sono così iniziate le consegne a domicilio e le spedizioni in Italia e all’estero (soprattutto di libri, centinaia e centinaia!) ed è andata così bene che ormai hanno preso un rilievo talmente importante per la libreria da essere rimasta un’opzione tuttora disponibile. Oggi la Confraternita continua in maniera più organizzata grazie anche a portali come Bookdealer che hanno man mano dato una base strutturata con la quale giostrarsi tra le richieste dei clienti.
Dando uno sguardo agli scaffali, è possibile capire che l’assortimento della Confraternita dell’uva è diretto a incoraggiare chi legge a imbracciare novità e ad aprirsi a nuove letture. Giorgio la definisce «una libreria di proposta»: hanno una selezione di editori con i quali lavoriamo a catalogo. In questa maniera cerca di fidelizzare i lettori proprio a partire dalle case editrici. Di solito la piccola e media editoria si crea un suo marchio di fabbrica (chi fa letteratura di viaggio, chi poesia, chi gialli e chi fumetti) e così diventa facile educare alla lettura. Ed è in questo modo che si crea una specie di mappa all’interno degli scaffali stessi. In base al gusto di ogni cliente, il libraio sa come e dove indirizzarlo.
I CONSIGLI DI LETTURA DEL LIBRARIO
«Ne avrei molti di più ma ti elenco alcuni che hanno fatto in qualche maniera la storia della libreria:
Tiffany McDaniel, L’estate che sciolse ogni cosa (Atlantide Edizioni);
Pedro Lemebel, Ho paura Torero (marcos y marcos);
A. Igoni Barrett, Culo Nero (66th & 2nd);
Elvis Malaj, Dal tuo terrazzo si vede casa mia (Racconti Edizioni);
Kiese Laymon, Il giusto peso (Black Coffee).
E ovviamente La confraternita dell’uva di John Fante. Ma quello più che un libro è ormai un credo»